Minkus «Minkus» (2008)

Minkus «Minkus» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Madhatter »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
872

 

Band:
Minkus
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Titolo:
Minkus

 

Nazione:
Svizzera

 

Formazione:
José Fernandez - Lead Vocals
Alexandre Wegmann - Guitar, Piano, Backing Vocals
Gianni Rosati - Guitar
Zahra Banimostafavi - Bass
Steve Durussel - Drums

 

Genere:

 

Durata:
1h 16' 28"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Progetto eclettico questi Minkus. A giudicare dai nomi, sembra che ogni membro provenga da un paese diverso, il che può essere sicuramente un vantaggio, tutto sommato la musica dell’ensemble svizzero è qualcosa che abbiamo già sentito innumerevoli volte. La lezione impartita dai vari System of a Down, Spineshank, Ill Niño, Korn ,Coal Chamber, Machine Head e chi più ne ha più ne metta, è stata imparata a dovere dal quartetto losannino, ma purtroppo al song-writing non è stato aggiunto nulla che già non sia stato detto o fatto dai mostri sacri del genere. Il cantato in spagnolo (con l’eccezione della canzone “Religion”, dove vi è la collaborazione di Alarash, un rapper francese) affronta le tematiche più varie, dalla vendetta (“Venganza”), alla religione (“Religion”), alla politica estera nordamericana (“America”) a questioni amorose (“Sentimiento”). Nelle parti più tristi o che comunque dovrebbero dare idea di tristezza, vengono solitamente utilizzate parti strumentali in pulito o in ogni caso sezioni con dinamica molto “rilassata”, mentre solitamente i refrain sono in distorto con voce grattata in stile Cavalera, sono proprio queste parti ad essere le più convincenti dei Minkus, e sebbene non risultino sempre aggressivi come i gruppi sopracitati, in quasi tutte le canzoni graffiano sufficientemente per far sì che ad un loro live la gente possa gettarsi nell’headbang! A lasciarmi perplesso dunque sono essenzialmente le parti in pulito, che spesso sono introdotte da stacchi netti troppo bruschi, e la cui malinconia personalmente non mi è stata trasmessa(ad eccezione di “Divorcio”, “Dime” e “Sentimiento”, di quest’ultima parlerò dopo), dovuto forse in parte alla lingua spagnola, a mio avviso poco adatta al genere hard ‘n heavy, o dal mio orecchio poco abituato a sentirla, anche se la conclusiva “Sentimiento” è a mio avviso il pezzo più riuscito del gruppo, pur non essendo hard ‘n heavy, è una ballad molto dolce e intensa, nella quale invece la lingua spagnola fa sì che la voce di José Fernandez dia un’interpretazione assolutamente toccante, o almeno così è stato per me. Menzioni di assoluto merito poi per il suono, sempre molto curato (ad eccezione della voce, alla quale forse qualche effetto non avrebbe fatto male) ma soprattutto al geniale booklet e alla copertina, idee assolutamente vincenti : la copertina possiede un buco, e i fogli del booklet sono intercambiabili, combinando i vari fogli si ottiene sempre una copertina diversa!

Track by Track
  1. Intro 75
  2. No Deceado 60
  3. Vagabundo 75
  4. Angelo 66
  5. Religion 60
  6. Sin Libertà 69
  7. La Voluntad 70
  8. Dime 75
  9. Divorcio 65
  10. Bailando 55
  11. Venganza 65
  12. America 78
  13. La Justicia 65
  14. Gravity 75
  15. Sentimiento 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 100
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
71

 

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