A Poetic Yesterday «A Little South of Zero» (2008)

A Poetic Yesterday «A Little South Of Zero» | MetalWave.it Recensioni Autore:
NeOz »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
851

 

Band:
A Poetic Yesterday
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Titolo:
A Little South of Zero

 

Nazione:
Inghilterra

 

Formazione:
Gavin Stewart :: Vocals
Matt Youl :: Guitar/Vocals
Ryan Stewart :: Bass
Dave (Davio) Yarnell :: Drums
Rich Marshall :: Guitar/Vocals

 

Genere:

 

Durata:
38' 36"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Lo screamo/emo core è stato sicuramente uno dei movimenti musicali più influenti e per certi versi importanti degli ultimi anni, ma, essendo diventato ormai una moda (salvo eccezioni) ha portato ad avere migliaia di band molto simili tra loro in breve tempo; è raro infatti trovare differenze, caratteristiche peculiari, in grado di far emergere un gruppo su tanti, e mi duole dirlo ma anche il gruppo che mi appresto a recensire si trova in questa situazione.
A Poetic Yesterday, band screamocore inglese, dopo aver recentemente firmato per Rising Records, è in procinto di “gettarsi nella mischia” con il suo primo full length, intitolato “A Little South of Zero. Il disco è ben suonato, belli i suoni, gli arrangiamenti ma originalità pressoché nulla, sembra quasi di ascoltare un disco dei Funeral for a Friend ed in certi punti le somiglianze si fanno imbarazzanti, come in “I Can See the Seller” ed in “FireFightersFireFires!”. Il resto del disco rimane più o meno allo stesso livello, si va tra alti e bassi (più bassi a dire la verità) da una canzone alla My Chemical Romance ad una alla All That Remains senza mai aggiungere niente di significativo e di personale. Degna di nota è la traccia numero 6 “Skellatella” sempre troppo simile ai già citati Funeral for a Friend ma un pelino lontana dai canoni del genere, ossia dall’alternanza tra melodia e scream accompagnata da riff ruffiani; almeno si differenzia per un ending piuttosto aggressivo, che ricorda da lontano i Godsmack. Carina anche “Serenade for Spiders”, dove sono stato piacevolmente colpito dalla voce del cantante, con un timbrica molto simile a Michael Stipe e caratterizzata da una bella melodia.
In conclusione, l’ennesimo disco del genere che si mantiene sulla sufficienza ma che non spicca certo per originalità e personalità.

Track by Track
  1. A Little South of Zero (Intro) 60
  2. FireFightersFightFire! 58
  3. Countdown vs Catchphrase = Jeremy Kyle 68
  4. Tony JAA Will Kick Your Ass 60
  5. My Hairstile Defines Me 68
  6. Skellatella 70
  7. I Can Sea the Seller 55
  8. The Glove’s Are Off, Is That a Wedding Ring? 68
  9. 9. Theremit Plasma On Your Steel Supports 60
  10. Serenade for Spiders 75
  11. The Movie 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 40
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
65

 

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