Sharp Practise «Radiocity» (2008)

Sharp Practise «Radiocity» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Madhatter »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
907

 

Band:
Sharp Practise
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Titolo:
Radiocity

 

Nazione:
Inghilterra

 

Formazione:
Dave Bronze – Bass
Nigel Clothier – Keyboards
Ant Kempster –Guitars and Vocals
Sarah McCulloch – Backing Vocals
Pete Thompson – Drums
Mark Towers – Saxophone
Giles King- Harmonica

 

Genere:

 

Durata:
44' 3"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Scrivo per MetalWave, e come si intuisce dal nome, questa webzine si occupa principalmente di cd metal. Ma non solo. Questo cd che mi è capitato tra le mani è stato per me una sorpresa, una graditissima e inaspettata sorpresa. Mentre il disco scivolava placido dentro al lettore, domande sorgevano in me “che genere di musica mi aspetterà? Thrash? Death? Black?”. Ma quando la musica è partita mi sono ritrovato ad ascoltare una voce pulita accompagnata da una chitarra acustica, sorretti entrambi da una sezione ritmica non troppo invadente. Non mi dava l’idea di precedere qualche sfuriata bestiale come sono solito ascoltare, perciò andando a sfogliare la loro presentazione ho appreso che in realtà questi nostri Sharp Practise fanno rock. Nient’altro che rock. Niente etichette, niente nomi strani, niente generi improbabili, niente invenzioni. La musica che presentano è rock melodico, molto orecchiabile aggiungo. Le linee melodiche dunque, sono quelle classiche degli anni ’60-’70, che difficilmente non riescono a farsi strada nei nostri cuori. Per darvi un’idea di questa musica, posso dirvi di che a tratti sembrerebbe quasi Bob Dylan che canta avendo come band i Black Crowes o i Grand Funk Railroad, o Lenny Kravitz insieme ai Deep Purple, o addirittura James Brown con Lynyrd Skynyrd! Potente è l’anima blues che si irradia da questa musica, senza però che venga meno l’impatto decisamente rock, tutto merito di un’ottima produzione che non lascia nessuno da parte. Nota di merito anche per l’uso di strumenti che sono sentiti più spesso su lidi jazz e bles piuttosto che rock, tipo il sassofono, l’armonica e una seconda voce femminile, tutte perfettamente amalgamate alle canzoni. Ciò che i Sharp Practise scrivono è una musica che facilmente entra in testa, il che per alcuni vuol dire “commerciale”, ma che per me, in questo caso, è semplicemente “bella”, in quanto è pregna di belle parole, è suonata con (percepibile) passione dietro e non è quel pop-rock bigotto che ti snerva. Dunque, per tutti gli amanti del metal che staranno leggendo questa recensione : è una recensione inusuale in questo sito, non è metal, ma lasciate che lo dica : prima di recensire metal o rock o che sia, mi occupo di recensire musica, e questa è senza dubbio ben fatta! Ognuno avrà senza meno il suo parere, ma il mio è fortemente positivo!

Track by Track
  1. Bridge Across the Harbour 80
  2. No Thanks 95
  3. Bed of Rythm 83
  4. Morgan's Creek 90
  5. How Katie Feels 86
  6. Choice Not Freedom 70
  7. Family of Nation 90
  8. Paint My Dreams 77
  9. Light of The Day 78
  10. How Do You Take It? 68
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 69
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
79

 

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