Nato «Kill the Fox to Foil the Plan» (2008)

Nato «Kill The Fox To Foil The Plan» | MetalWave.it Recensioni Autore:
NeOz »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
924

 

Band:
Nato
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Titolo:
Kill the Fox to Foil the Plan

 

Nazione:
Inghilterra

 

Formazione:
Jay Norman :: Vocals
Ben Charles :: Guitar
Luke Raggatt :: Bass
Ross Rothero-Bourge :: Drums/Vocals

 

Genere:

 

Durata:
40' 43"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Freschi freschi di contratto con la Rising Records e con una età media al di sotto dei 20 anni (scusate se è poco), gli inglesi Nato, , in questi giorni, precisamente il 24 ottobre vedranno uscire sul mercato discografico il loro primo full-lenght, “Kill the Fox to Foil the Plan”.
Genere? Metalcore, e per capirlo è sufficiente, ancor prima di ascoltare il disco, guardare le foto dei componenti nel booklet; non ancora ventenni ma già supertatuati e con alcune frezze colorate.
Al di là della solita questione riguardo le possibilità di innovazione nel metalcore/emocore, le canzoni sono ben suonate, ignoranti e melodiche al punto giusto; le strutture e lo stile ricordano maggiormente gruppi come As I Lay Dying e Emmure, quindi posso dire che i Nato sono indirizzati più sulla cattiveria che sulla melodia.
La Rising Records ci ha ormai abituato a delle produzioni impeccabili e sotto il punto di vista della qualità audio nulla da dire, il sound è semplicemente perfetto e rispecchia chiaramente il genere in questione.
Il disco vero e proprio parte, dopo una breve intro, con “The Last Goodbye”, brano caratterizzato da bei riff ed un ottimo lavoro in sede vocale da parte di Jay Norman, in grado di alternare alla perfezione growl (in piccoli punti) ed uno screaming molto incisivo. “Martyr Dying”, “Kill ‘em Dead Cowboy” e “Devils House of Mirrors” sembrano uscite direttamente da “Shadows of Security” degli As I Lay Dying, e, vanno bene si le influenze, ma alcuni riff sembrano essere ripresi di sana pianta, per non parlare dei chorus in clean vocals. Si torna a viaggiare su ottimi livelli con “My Cortina Tragedy”, pezzo veramente cattivo, già dall’intro non riuscirete a trattenere l’headbanging e preparatevi, perché dal vivo la devastazione è assicurata. Di pregevole fattura anche le successive “Ballroom Dance With Angels and Demons” e “Red Rose Deception”, molto più hardcore rispetto ai brani precedenti ma dove sempre troveremo un chorus con una voce completamente pulita.
Non ho mai menzionato la sezione ritmica, volutamente, non per dimenticanza, in quanto merita uno spazio a parte per la precisione, la bravura e la “botta” che è riuscita ad imprimere in ogni brano, in particolar modo i complimenti vanno al drummer Ross Rothero-Bourge; la band comunque, nonostante la giovane età, dimostra di avere già delle buone qualità, il che fa ben sperare per il futuro.
Complimenti!

Track by Track
  1. Intro 60
  2. The Last Goodbye 75
  3. Martyr Dying 55
  4. Kill 'Em Dead Cowboy 50
  5. Devils House of Mirrors 65
  6. My Cortina Tragedy 85
  7. Ballroom Dance With Angels and Demons 75
  8. Red Rose Deception 70
  9. Thorns Without a Halo 70
  10. Interlude 60
  11. I Am Alkatraz 80
  12. Bleed the Mechanisms 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
68

 

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