Hyde «Hyde» (2010)

Autore:
Rexryu »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Hyde

Titolo:
Hyde

Nazione:
Italia

Formazione:
Nicola Traversa: Guitar, Voice
Federico Leder: Guitar
Federico Saggin: Bass
Daniele Ferraro: Drums, Voice
Chiara Giacon: Keyboards, Voice

Genere:

Durata:
34' 11"

Formato:
EP

Data di Uscita:
2010

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Gli Hyde ci propongono il loro EP di 4 tracce di metal sperimentale, combinando death sparato a manetta, elementi melodici e momenti di calma e quiete “Bereft Of Reason” apre le danze: qui ci troviamo subito di fronte ad una colata di cemento in puro stile death, batteria iperveloce e tecnica, growl pesantissimo e riff solidi quanto mattoni. Verso la metà siamo accolti dalla voce pulita del cantante, seguita da un arpeggio molto suggestivo, per poi ritornare dopo non molto verso la brutalità e rialternarsi di nuovo. Diciamo che la canzone è molto variata: gli stacchi death/tranquillità sono molti, ma l’alternanza non è molto ammortizzata in modo da far risultare gli stacchi un po’ troppo “brutali” e questo può diventare anche un difetto della canzone. Gli assoli sono affilati e i ritornelli sfornano anche una buona melodia. “Cypress” è la seconda traccia dell’ep che non parte veloce, ma la tecnica si fa sentire. Growl davvero incisivo e incazzato. Buon ritmo, ottimi riff e la melodia non manca. Nel complesso canzone eseguita con tecnica e ottima padronanza degli strumenti. Gli assoli non mancano in questo disco. Questa traccia è molto suggestiva: prima del settimo minuto il cantante comincia a cantare in italiano, con voce pulita: voce davvero penetrante e calda. “Chilling Secrets” viene introdotta da un arpeggio e dalla voce pulita del cantante che però in questo caso non è di impatto come prima, ma tende a indebolire la canzone: in questa traccia non sembra di sentire suonare gli “Hyde” sembra che siamo davanti ad un’altra band. Canzone troppo debole per come era cominciato l’ep, anche se alla fine risulta una traccia ben composta e molto melodica. La seconda parte della canzone si trasforma in qualcosa che non ci aspettiamo: molti cambi di tempo, sempre alternanze continue tra brutalità e melodia, tra riff in stile death e arpeggi. In questo c’è da dire che gli Hyde stupiscono!! “Primordial” conclude l’ep: comincia subito ritmata e solida, in un death costruito, tecnico e mutevole. Canzone brutale e melodica allo stesso tempo. Verso il sesto minuto i toni si attenuano e il cantante si trova di nuovo di fronte ad un arpeggio, però un assolo molto suggestivo dà un tono particolare alla song non diminuendo la grinta della canzone. Buon lavoro, con buone idee. Tracce forse un po’ troppo lunghe e stacchi che forse indeboliscono un pò le canzoni.