Ashes (and Reflections) «Nidra» (2010)

Ashes (and Reflections) «Nidra» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
910

 

Band:
Ashes (and Reflections)
[MetalWave] Invia una email a Ashes (and Reflections) [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Ashes (and Reflections) [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Ashes (and Reflections)

 

Titolo:
Nidra

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Gaia Giovannini - Vocals
Dora Chiodini - Vocals, Flute
Marco Fedele - Guitar, Backing Vocals
Davide Berto - Bass
Perseo Mazzoni - Drums

 

Genere:

 

Durata:
15' 35"

 

Formato:
Mini-CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I cinque giovani che hanno preso parte al progetto degli Ashes (and Reflections) propongono un doom-rock che prende spunto da band come Black Widow, Black Sabbath, ma anche Blood Ceremony, fondendo un leggero folk-rock in pieno stile 70’s con inserti di leggiadri vocalismi da parte della cantante la quale, mediante un tono fortemente squillante, non sempre convince per quanto riguarda la resa in sé per sé. Personalmente ignoro se la cosa sia voluta o meno, ma tra le due uniche canzoni originali che compongono la demo (la terza di fatti è una cover) compaiono qualcosa come dieci momenti di completa incongruenza e dissonanza tra le note che sta eseguendo la cantante e ciò che effettivamente stanno suonando chitarra e basso. Interessante l’uso del flauto traverso come arricchimento melodico nell’arrangiamento dei pezzi, probabilmente è quanto di più buono abbia riscontrato nell’intera demo, beninteso.
La prima traccia "Entact: The Need To Sleep" non persuade più di tanto poiché, a stringere il cerchio, si tratta sempre dello stesso ritmo portato avanti fino allo strenuo della sopportazione, in cui basso e chitarra muovono sempre e solo lo stesso riff. La voce gioca follemente sulla stessa scala, così come le note del flauto sono eseguite con grazia e pathos, ma alle lunghe portano al tedio e il commento finale “ok, questa andava bene” non migliora certo la situazione. La seconda e leggermente migliore (musicalmente) "Sideral Uranus: La Pioggia Di Stelle" solleva solo di un poco la mediocrità che si è avuta finora, in quanto, come ripeto, l’incongruenza tra ciò che canta la singer e i riff è talmente elevata da distogliere l’attenzione e sperare in qualcosa di migliore nella traccia successiva, che in effetti c’è. La cover della storica "Come To The Sabbath" dei britannici Black Widow (seppur cominciando dopo un intro preso in prestito direttamente da un canto iniziatico di Wicca Dianiche inglesi) è l’unica buona riuscita del disco. Voci ok e un’interpretazione in toto semplice ma non banale, diretta, ma non per questo noiosa, né pacchiana.
Per ora la strada sembra restare in salita, ma non voglio trarre conclusioni affrettate. Magari con un po’ di originalità musicale in più gli Ashes (and Reflections) potranno senza dubbio offrirci qualcosa di meglio, dato che le basi ci sono.

Track by Track
  1. Entact: The Need To Sleep 50
  2. Sideral Uranus: La Pioggia Di Stelle 55
  3. Come To The Sabbath (Versione Dianica) 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
58

 

Recensione di carnival creation » pubblicata il --. Articolo letto 910 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti