Uncontrollable Urge «Dirge» (2010)

Uncontrollable Urge ĞDirgeğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Shylock »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
804

 

Band:
Uncontrollable Urge
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Titolo:
Dirge

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Jacopo Bartolozzi - guitar
Alessandro Pistelli - guitar
Diego Pinna - vocals, synth
Vrolok Mørksjellet - double bass
Tomas Garlomi - drums

 

Genere:

 

Durata:
1h 7' 12"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Uncontrollabe Urge sono una band molto, molto particolare. Originari della Toscana, fanno il debutto con il loro primo full lenght, "Dirge". Ci troviamo di fronte ad un album pieno di influenze e atmosfere diverse, dove vengono mescolati ritmi tribali a muri di effetti, elementi metal, dove si decelera e si accelera il ritmo a seconda dell'esigenza. Ma vediamo da vicino almeno le prime tracce.
Molto delicata la prima, "You Way To See", anche se, nel mezzo, vi sono varie intrusioni con atmosfere cupe e con un cantato lamentoso e straziante, che rende di oppressione. Per la maggior parte del brano comunque gli strumenti fanno da protagonisti, alternando riff, ritmi e atmosfere diverse tra di loro. Molto più particolare all'ascolto è "Dislessia Diseidetica", ricca di dissonanze, cambi di umore e qualche ritmo tribale: qui anche non v'è un vero e proprio cantato, ma delle urla alternate a parti parlate che seguono egregiamente l'andamento del pezzo. Forse "Sorprendido Por La Muerte" è il brano più “lineare” dell'album (se lineare si adatta bene a un gruppo così), godibile nella sua complessità e nell'alternarsi di riff e atmosfere, suggestive i fraseggi e le melodie usate all'interno del brano. Stupenda la parte iniziale di "An An Hat", con i suoi arpeggi a un primo ascolto molto delicati, ma con qualche intrusione dissonante col passare del tempo del brano: qui forse si può sentire un po' di cantato, almeno nelle parti lente e arpeggiate che, ovviamente, cesseranno verso la metà del brano quando si cambierà ritmo (a tratti sembra di scorgere del thrash, ma subito ci si ricrede), armonizzazioni dissonanti e assoli pregevoli in questo brano.
Le descrizioni per ogni singolo brano comunque sarebbero troppo lunghe e complesse, ci sarebbe troppo da dire, vista la loro complessità e varietà. La cosa apprezzabile di questo cd è che ogni traccia è nettamente distinta dalle altre, ognuna con la sua peculiarità. Tutte mantengono un livello abbastanza alto (come per "Therapee", dove riescono a mescere rock tipico british con ritmi tribali e sonorità psichedeliche), tranne qualche sporadico episodio qua e là (come per esempio "Acrotomophilia", forse troppo insistente sugli stessi riff e atmosfere o "Inti-Capped", sempre per lo stesso motivo). Lode comunque al coraggio di questa sperimentazione. Il cd alla fine risulta buono, nuovo (cosa importante, anzi, importantissima), quasi unico nel suo genere, ma al contempo ostico (almeno ai primi ascolti) e per un pubblico dotato di un po' di apertura mentale sulla musica.

Track by Track
  1. Your Way To See 65
  2. Dislessia Diseidetica 70
  3. Sorprendido Por La Muerte 80
  4. An An Hat 75
  5. Inti-Capped 60
  6. Acrotomophilia 60
  7. Which Is The Colour Of Jack's Pants? 70
  8. Therapee 80
  9. Into The Wild 70
  10. ...And Again 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
71

 

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