Krampus «Shadows Of Our Time» (2011)

Krampus «Shadows Of Our Time» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1988

 

Band:
Krampus
[MetalWave] Invia una email a Krampus [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Krampus [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Krampus

 

Titolo:
Shadows Of Our Time

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Filippo - lead vocals
Marika - violin, female vocals
Davide - bass, backing vocals
Matteo - bagpipes, whistles, flutes, irish bouzouki, acoustic guitar, backing vocals
Francesco - guitar
Alessandro - guitar
Tommaso - keyboards, backing vocals
Carlo - drums

 

Genere:

 

Durata:
25' 43"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ogni volta che sto per ascoltare un disco folk-death, folk-black, folk-thrash (ebbene sì, esiste anche questo) oppure folk-medieval-vattelapesca-metal, il mio primo istinto naturale è quello di sbattere violentemente la testa contro la scrivania o al muro. Il motivo mi sembra chiaro: tra i generi che si stanno facendo strada negli ultimi anni, il folk sembra avere la meglio perciò ci troviamo di fronte ad un enorme proliferare di band che nascono come funghi e le quali, una volta imparata una dannatissima scala modale in dorico o frigio, costruiscono tutte le possibili combinazioni innescando un tedioso connubio tra strumenti tipici come cornamuse, bouzouki, mandolini vari, chitarre in dadgad e flautini di tutti i tipi, mentre sotto girano riff odiosi e nauseanti composti da chitarroni, basso e batteria basilare; il tutto condito in salsa “pattern”.
Con un presupposto simile vi immaginerete la mia prima reazione quando ho letto la bio dei Krampus, band nata nel 2009 ad Udine per volere di Riccardo Romanelli, chitarrista il quale ha lasciato il progetto durante la scorsa estate, rimpiazzato da Alessandro. I Krampus sono stati una piacevolissima sorpresa invece! Non l'avrei mai detto e mi sono dispiaciuto di aver terminato l'ascolto di un disco così, poiché mi è sembrato troppo breve e le potenzialità dei nostri si sono dimostrate altissime e soprattutto originali, pur proponendo un genere abusatissimo da molti anni. Le componenti metal ci sono e non vengono abbandonate a loro stesse, fungono più che altro da ritmo per tutti i grandiosi fraseggi che compiono tastiere, violino, cornamuse, flauti etc. per cui il tutto è appoggiato in modo saldo e, sebbene la line-up conti ben otto elementi, nessuno prevarica l'altro e l'insieme è amalgamato correttamente; persino le voci, quasi tutte in growl, riescono nell'impresa senza soffocare la delicatezza degli strumenti acustici.
Da segnalare assolutamente sono le splendide “Witches' Lullaby” e “Howl”, a mio parere le perle dell'Ep e tracce che si distinguono maggiormente per ciò che i nostri intendono comunicare con la loro musica. Ragazzi, qui abbiamo scoperto una giovane band da seguire! Auguri vivissimi per il futuro Krampus! Attendiamo il full-lenght!

Track by Track
  1. Echoes From The Ancients (Instrumental) 65
  2. Shadows Of Our Time 70
  3. Tears Of Stone 70
  4. The Rocks Of Verden 75
  5. Witches' Lullaby 85
  6. Howl 80
  7. Wooden Memories 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
74

 

Recensione di carnival creation » pubblicata il --. Articolo letto 1988 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti