Hellter Skullter «Inquisition» (2011)

Hellter Skullter «Inquisition» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Shylock »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
673

 

Band:
Hellter Skullter
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Titolo:
Inquisition

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Gabriele Cagliaresi - basso, voce
Nico Pagliaricci - chitarra
Marco Severi - batteria, percussioni

 

Genere:

 

Durata:
34' 0"

 

Formato:
Mini-CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Oggi ci dedichiamo all'ascolto di "Inquisition", secondo lavoro degli Helter Skullter, band proveniente da Perugia formatasi nel 2004. I ragazzi umbri cercano di proporre una commistione di vari generi, dando l'impressione di volersi avvicinare al progressive pur mantenendo delle sonorità thrash. Diciamo subito che l'artwork non è uno dei più entusiasmanti che abbia visto, di certo non si può giudicare un gruppo dalla loro immagine, ma anche l'occhio vuole la sua parte. Passiamo quindi all'ascolto dei brani: la prima impressione avuta appena iniziati i primi secondi di ascolto è stata quella di pensare dove abbiano registrato i brani e con quali mezzi, ma ho ragione di credere che non sia stata usata nessuna tecnica di registrazione in multi traccia ma, più semplicemente, un microfono piantato lì in mezzo alla stanza: in questo modo si riuscirebbe a giustificare la qualità audio così pessima, tanto da penalizzare l'ascolto e non riuscire a distinguere gli strumenti, tranne la voce e la batteria (specialmente il rullante) che sembrano sovrastare qualsiasi cosa. I brani risultano spesse volte non aver né capo né coda, colpa di alcune forzature usate per passare da un riff a un altro, della non linearità dei passaggi, causa che si aggiunge alla poca chiarezza sonora e rende ancor più faticoso l'ascolto. Alcune atmosfere sembrano esser interessanti (per esempio la parte iniziale di "Autopsy Of An Undead"), ma vengono penalizzate da una voce non appropriata. L'unica traccia che ha una struttura facilmente comprensibile è "Freedom Of Hate", che, nonostante tutto, riesce a scorrere senza grosse difficoltà.
Insomma, un demo che, purtroppo, credo penalizzi il gruppo, poiché non riesce a mostrare le loro intenzioni e le loro idee, causa una definizione non ancora buona dei brani e una qualità audio non all'altezza per i nostri tempi. Un ultimo appunto va fatto, credo, sulla pronuncia inglese del cantante: da migliorare, assolutamente.

Track by Track
  1. Torture Without Mercy 40
  2. Dead End 40
  3. Freedom Of Hate 50
  4. Lost Memories 40
  5. Autopsy Of An Undead 40
  6. The Hidden Art 45
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 35
  • Qualità Artwork: 45
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 45
Giudizio Finale
43

 

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