Lou Quinse «Rondeau De La Forca» (2011)

Lou Quinse «Rondeau De La Forca» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2451

 

Band:
Lou Quinse
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Titolo:
Rondeau De La Forca

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Daniele Quaranta - vocals
Furio Sguayzer - accordion
Federica 'chicca' Rismondo - flutes, musette
Francesco Cavallero - hurdy-gurdy
Ivan Di Vincenzo - guitar
Luca Braga - guitar
Domenico Santoro - bass
Davide Di Vincenzo - percussions
Simone Cottura - drums

 

Genere:

 

Durata:
31' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Lou Quinse è il moniker di un progetto molto interessante che proviene dalla mente di Furio Sguayzer e Daniele Quaranta. Gli fu chiesto di suonare al festival folk "Barmes Folk" con gli Heretica, riadattando al loro stile le musiche della tradizione, i due scoprirono presto che il sound che si veniva a creare non poteva essere certo limitato ad una sola ed unica esibizione dal vivo; così nasce una delle band folk metal migliori italiane a mio avviso, la quale, dopo discreti assestamenti all'interno della formazione, giunge ad una stabilità contando tra le fila ben 9 elementi, tra cui spiccano anche strumenti caratteristici della tradizione folk.
“Rondeau De La Forca” è un buonissimo disco che rappresenta al meglio ciò che i nostri hanno in mente e lo fa utilizzando canoni del metal estremo, quali l'epic e il black con inserti ritmici anche derivanti dal thrash, segno questo che mostra i vari background musicali che circolano sempre e comunque tra i ragazzi che suonano nei Lou Quinse. Anche il nome della band è tutt'altro che banale: letteralmente significa “il quindici” in dialetto franco-provenzale, ossia un antico dialetto parlato in alcune valli piemontesi e della Val d'Aosta, ma anche nella Savoia francese e parte della svizzera francofona. Il quindici altro non è che la quindicesima carta dei tarocchi, il Diavolo, il quale viene chiamato usando proprio questo appellativo e da qui è facile accostare il tutto con “la musica del diavolo” alias “l'heavy metal”, come a voler schernire ed esorcizzare tutte quelle accuse senza tempo che hanno sempre additato senza pietà questo genere musicale.
L'inizio del disco è stato tra i più devastanti che io abbia mai ascoltato in ambito folk; “Calant De Villafranca”, un brano della violenza inaudita tipica del black metal ma con un uso più che massiccio degli strumenti originari del folk. I ritmi si fanno assassini, i riff taglienti ed una voce sporca in growl e screaming viene coadiuvata da tutta una serie di scale, scalette e fraseggi meravigliosi di fisarmoniche, flauti, hurdy-gurdy generando un'atmosfera festaiola come poche. Di momenti buoni e validi il disco ne è davvero pieno ed un solo ascolto non potrà mai risultare sufficiente, non per la difficoltà nell'insieme (che comunque è presente), ma proprio per l'assoluta energia che i nostri fanno scaturire da ogni traccia sembrando instancabili e continuando sempre e comunque a giocare tra mille tipi di melodia, scale tonali e drumming di buonissima fattura. Ogni momento del disco merita più di un ascolto, nonostante le perle dell'album siano “Calant De Villafranca”, l'epica title-track “Rondeau De La Forca”, la buonissima “Papa, Demi La Bela” e il brano di chiusura “Sem Montanhols”. Segnatevi il nome “Lou Quinse”, datemi retta.

Track by Track
  1. Calant De Villafranca 85
  2. En Passant La Riviere 65
  3. Rondeau De La Forca 75
  4. Papa, Demi La Bela 75
  5. La Femna Louerda 65
  6. Diga Joanetta 70
  7. Tourdion 65
  8. Sem Montanhols 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
72

 

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