Insomnia Creep «Hallucination City» (2011)

Insomnia Creep «Hallucination City» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1083

 

Band:
Insomnia Creep
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Titolo:
Hallucination City

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Antonio Ielo :: vocals
Giacomo Casile :: guitar, drum machine
Natale Casile :: bass

 

Genere:

 

Durata:
39' 43"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“Insomnia Creep” nasce nel 2009 da un'idea del musicista Giacomo Casile (chitarra solista nei Cold Aenima e Greetings From Terronia, dieci e lode al nome della band!) e dall'esigenza di concretizzare delle sue canzoni composte anni prima, canzoni ancora strumentali che necessitavano la presenza e l'aiuto di altre persone per poter essere finalizzate a dovere.
La formazione si completa presto con l'ingresso di Antonio Ielo dietro al microfono e di Natale Casile, fratello di Giacomo, al basso e alla seconda voce per cui il materiale viene subito recuperato e gli arrangiamenti, coadiuvati da una batteria programmata al pc, diventano realtà sotto forma del primo album degli Insomnia Creep, “Hallucination City”.
Si evincono chiaramente delle buone idee e degli ingenti recuperi di soluzioni death e black metal (“Welcome To Crystal Lake” e “Your Last Prayer”), molti sguardi rivolti verso l'alternative rock/nu metal (“Hallucination City” e “Guilty Man”) e intromissioni quasi svedish death indirizzate a brani piuttosto violenti ma sempre oltremodo melodici (“Only Bleed” e “Hail To The King”). I riff sono granitici, di buona fattura e il tutto può contare su di una voce carismatica e furibonda ma più adatta alle visioni del metal estremo che nei brani più pacati.

“Hallucination City” non è un disco che di primo acchitto sorprende particolarmente per originalità, soprattutto per il fatto della band di aver preso più pieghe anche molto diverse l'una dall'altra e avendo generato un disco quasi per niente omogeneo, fermo restando che la produzione non fa loro onore: ritmi dal suono troppo ovattato e atmosfere non proprio dense. C'è della secchezza in generale ma molto di ciò che fa parte di “Hallucination City” è valido e, con una produzione sonora adeguata e una batteria vera le cose non potrebbero far altro che migliorare.
Per ora promossi con il debito.

Track by Track
  1. Way To Act 60
  2. Enslaved 60
  3. Welcome To Crystal Lake 65
  4. No One Trust You 70
  5. Your Last Prayer 60
  6. Only Bleed 70
  7. Guilty Man 55
  8. Hail To The King 70
  9. Hallucination City 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
63

 

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