Valkiria «Here The Day Comes» (2012)

Valkiria «Here The Day Comes» | MetalWave.it Recensioni Autore:
MORO MOU »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1465

 

Band:
Valkiria
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Titolo:
Here The Day Comes

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Valkiria :: Guitars & Vocals
Mike :: Guitars

Giuseppe Orlando :: Drums (guest)

 

Genere:

 

Durata:
40' 26"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Apprezzabili nei loro esiti, longevi nonostante i contrattempi della cagionevole line-up e italianissimi, i Valkiria pubblicano in questo 2012 il loro quinto e ultimo full lenght: “Here The Day Comes”.
Un concept di 7 tracce, inquiete e malinconiche, che scandiscono altrettanti momenti del giorno, in una visione ciclica del tempo che evoca suggestioni sui massimi sistemi fatte musica. Dalle veghe luci dell’alba alle ombre scure della notte, i nostri ci offrono ancora una volta un viaggio nel loro cupo doom metal, ispirato – forse, chissà – dai più superbi e aspri paesaggi nostrani.
Il progetto Valkiria, nato dal master mind Valkus, si avvale stavolta del nuovo chitarrista Mike e della collaborazione, per quanto riguarda parte della produzione e batteria, di Giuseppe Orlando, il quale sembra “novembrizzare” tutto ciò che tocca. Il contributo, tuttavia, se riconoscibile, non si discosta affatto da quanto proposto finora dai Valkiria.
“Dawn”, l’alba, il primo brano del disco, comincia tenue e fosca come le prime luci del giorno, con i suoi ritmi rallentati. Poi la luce sembra farsi più chiara con “Sunrise”, brano dai toni alterni e languidamente carichi. In “Afternoon” sembrano poi alternarsi luci e ombre, deliri e urla rabbiose, alla ricerca di una quiete che tarda a giungere. Ma tanto è ormai pieno giorno e “Morning” pare una ricerca affannosa nella quale le forze sembrano voler mancare da un momento all’altro, esasperata e triste nei suoi arrangiamenti sul finale. “Sunset” è l’ultimo energico moto prima del totale abbandono a “Evening”, che termina con un oscuro tappeto di tastiere e pianoforte. In questo buio sembrano risvegliarsi incubi e inquietudini già trovati durante il giorno, mentre ritornano, come in rare altre volte, la voce pulita col consueto growling/screaming. Fino a raggiungere la dimensione onirica del sonno, individuata forse da un arpeggio di chitarra riverberato che chiude definitivamente il disco.

Che altro su “Here The Day Comes”? Direi semplicemente che vale l’ascolto, soprattutto per i fan di My Dying Bride, Novembre, forse persino Agalloch ed Empyrium. L’atmosfera c’è (anche se vagamente stantìa nella sua omogeneità) così come il lavoro di produzione: il disco possiede lo stesso potenziale lirico del sole velato, nella nebbia nel giorno.

Track by Track
  1. Dawn 75
  2. Sunrise 75
  3. Afternoon 70
  4. Morning 70
  5. Sunset 75
  6. Evening 75
  7. Night 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
73

 

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