D-Swoon «Worms are Usually a Grayish Colour» (2011)

D-swoon «Worms Are Usually A Grayish Colour» | MetalWave.it Recensioni Autore:
digprog »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
811

 

Band:
D-Swoon
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Titolo:
Worms are Usually a Grayish Colour

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Cecco :: drums, piano, samples
Cristian :: guitar
Umbe :: vocals
Gianni :: bass
Silvano :: guitar
Claudio :: the sixth element

 

Genere:

 

Durata:
52' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

L’ascolto di “Worms are Usually a Grayish Colour”, “opera” musicale di genere inclassificabile ideata, scritta ed eseguita dai bresciani D-swoon, si può descrivere come una esperienza sonora ancora del tutto sconosciuta al genere umano. Un modo di fare Arte (con la A maiuscola) che per impatto ed originalità mette l’acquolina in bocca a chi ama tenere in bella mostra nell’armadio dedito ai Compact Disc, magari tra qualche mostro sacro del Progressive e qualche altro del Metal (esempio non del tutto casuale!), una chicca come questa che mescola con grande disinvoltura generi differenti tra di loro il tutto senza cadere in inutili virtuosismi, mantenendo sempre un approccio misurato. Tecnicamente i sei ragazzotti sono validi : la voce di Umbe è camaleontica, Gianni e Cecco pompano con basi ritmiche dritte e dispari, Cristian e Silvano sanno graffiare e armonizzare con la sei corde, Claudio è il sesto elemento, citato nei credits ma mansione ignota, ma sulla fiducia è degno di nota anche lui visto che qualcosa di buono l’abbia fatto . Il pianoforte in apertura di “Chaos 4.7” è ironia pura che si trasforma dopo pochi secondi in energia allo stato puro, addensando pathos e atmosfere psichedeliche in un rincorrersi di variazioni ritmiche e tematiche, un ottimo biglietto da visita che però intrinsecamente è dotato di mille sorprese. “Larsen : the monkey effect!” si veste con un sound elettronico, di ampie vedute post e futuristiche è invece “RTF”, brano scritto in italiano che scivola giù che è un piacere (tanto per mettere in chiaro che la nostra cara lingua musicalmente può dire la sua!). “I’m Here” sperimenta l’incastonamento all’interno delle trame Metal di un improbabile assolo di Sitar, “Mary Ann Nichols” ripropone il filone del cantato in italiano in chiave Hip-Hop melodico che in modo trascendentale si ricongiunge ad un energetico cross-over. “Improving our way of being...” fa tanto da atmosfera acida, giusto anticamera per la recitativa “(…)” incentrata sull’importanza di un tema quale la Libertà. Il pezzo di chiusura “Original Mai Tai” impatta come da copione su una mistura di suoni e ritmi, definibile su una matrice prog-metal. Un lavoro a dir poco ambizioso che viene premiato da un sound unico e allo stesso tempo coinvolgente, da ascoltare nel modo più assoluto del termine.

Track by Track
  1. Chaos 4.7 80
  2. Rataplan 80
  3. Larsen: The Money Effect! 85
  4. RTF 80
  5. I'm Here 80
  6. Kang Da 75
  7. Mary Ann Nichols 70
  8. Butterflies 80
  9. Energy Drink 75
  10. Improving Our Way Of Being... 85
  11. ...Coloured 80
  12. (…) 80
  13. Original Mai Tai 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
81

 

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