Arcanum Inferi «Ars Hermetica» (2012)

Arcanum Inferi ŤArs Hermeticať | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1308

 

Band:
Arcanum Inferi
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Titolo:
Ars Hermetica

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Sethyel :: Bass
Frozen :: Drums
Maagher Kxeratum :: Guitars
Baram :: Vocals

 

Genere:

 

Durata:
41' 24"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il cd di debutto sulla lunga distanza dei catanesi Arcanum Inferi, chiamato “Ars Hermetica” contrassegna anche il debutto per una piccola ma promettente label chiamata Black Orgon Records che ci presenta un cd in una veste grafica magari dalla copertina un po’ già vista, ma comunque curata, come anche il resto del packaging.
Musicalmente parlando, chiaramente, ci troviamo di fronte ad un black metal abbastanza scarno e monodirezionale di chiaro stampo norvegese tranne alcune puntate più di scuola francese (“I.N.R.I.”), che punta tutto sui riffs di chitarra, una registrazione un po’ rumorosa ma con un buon odore di underground apprezzabile, e un impatto generale abbastanza soddisfacente, che riesce a sopperire ad una costanza di tempi veloci e pochissime idee differenti (come cambi di tempo o di mood delle canzoni). Ciò rende il disco molto unidirezionale ma sufficientemente rabbioso e credibile, con giri di chitarra sempre melodici ma molto meno banali di altri act più affermati (tipo Black Funeral), e per questo con uno stile più paragonabile ai primi Gorgoroth, ai quali si affiancano certe sonorità care a gruppi della mitteleuropa, come Cirith Gorgor e Zwartplaag.
Non c’è in realtà un vero e proprio difetto dell’album, che si trascina dall’inizio alla fine senza tonfi ma anche senza sussulti degni di nota. Come detto i brani sono tutti un po’ sullo stesso stile, e ad un primo ascolto sommario sembrano anche somigliarsi come struttura, ma ad un ascolto più approfondito si potrà anche apprezzare una “V.I.T.R.I.O.L.” più oscura e violenta delle altre, non distante dai primissimi Temple of Baal, quello di “Black unholy presence” per intenderci. Altrove lo stampo più epico di “Furor Melancholicus” fa avvicinare questo combo alle prime cose dei Behemoth.
Certo, quindi il cd non è molto originale, e forse è anche un po’ già sentito, ma ciononostante ce lo teniamo così, e pur auspicandoci un certo miglioramento in quanto a personalità e inventiva dei brani (lo ripeto: un po’ più di cambi di tempo o una diversificazione del mood…) del prossimo disco, possiamo parlare di un debutto classico ma godibile da chi cerca un buon nome underground che propone black metal di stampo norvegese. Promossi dunque. Non avranno la bravura di gruppi come i Murk o i Tod, ma sono comunque un buon esempio di gruppo black metal, anche se derivativo e ancora un po’ in fase di sviluppo.

Track by Track
  1. Praeludium 65
  2. Aeterna Damnatio 65
  3. Furor Melancholicus 70
  4. Obscura Nox Ad Inferos 65
  5. V.I.T.R.I.O.L. 70
  6. Fructus Interdictus 65
  7. Tabula Smaragdina 70
  8. I.N.R.I. 70
  9. Silvae Viridies 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
66

 

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