Berri Txarrak «Haria» (2012)

Berri Txarrak «Haria» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Karmator »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
675

 

Band:
Berri Txarrak
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Titolo:
Haria

 

Nazione:
Paesi Baschi

 

Formazione:
Gorka Urbizu (guitar And Vocals)
David Gonzalez (bass)
Galder Izagirre (drum)

 

Genere:

 

Durata:
47' 12"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ci spostiamo nei paesi Baschi, attenzione non in Spagna!! Attivi nel movimento per l'indipendenza dei paesi Baschi i Berri Txarrak presentano nel 2012 il loro potentissimo nuovo album Haria. Dopo aver vinto il premio come miglior band indipendente punk nel 2011, si vedono proiettati in alto questo anno cercando di farsi uno spazio degno sia del loro movimento politico (giusto o sbagliato che sia) che della musica che portano avendo intorno molti altri grandi nomi. Musicalmente non troppo elaborata ma d'impatto che sprigiona energia da tutti i pori. Ne da conferma l'opening-track "Sugea Suge". Ovviamente tutti i testi sono scritti e cantanti in lingua basca, il che da un tocco d'arte in più, secondo me. Orecchiabile che scambia momenti di calma apparente con altre da puro sfogo musicale. "Albo-Kalteak" con un ottimo inizio di basso apre le danze sempre in quarta!! Canzone che rispecchia in pieno la capacità della band nel comporre canzoni semplici ma davvero piene di pathos e violente. Ora tocca alla tilt-track dell'album "Haria", sempre spinta e veloce come la nuova generazione del punk vuole. Che dire, fino ad ora l'album si mantiene su livelli alti e interessanti. "Guda" parte a crepacuore e non posso altro che immaginare questo gruppo mentre istiga la massa durante il live per un pogo generale. Canzone davvero da infarto, mi viene quasi da scaraventare il computer a terra!! "Lepokoak" pochino più tendente al nu-metal rimane brutale e senza compromessi. Senza fronzoli ci sparano ogni loro nota dritta nei denti intenti a farci sanguinare. "Iralia" con un intro lento e in sordina ci trascina poco a poco verso la struttura principale della canzone. Molto più tranquilla rispetto alle precedenti ci da la possibilità di riprendere fiato e di passare alla successiva "Harra". Come si dice, la calma prima della tempesta. Dopo 40 secondi di incertezza ecco che ci arriva una manata in faccia, dritta e potente come poche. Con uno scheletro sempre leggermente meno diretto rispetto alle altre, rimane comunque perfetta tra lo scambio del riff e del ritornello. Con "Makuluak" finalmente torniamo a pieno regime con un intro spettacolare tra batteria e chitarra. Poi il resto si scrive da sé. Ancora un ottimo pezzo. "Faq" si mantiene sempre sugli stessi livelli di velocità e cattiveria punk. Il terzetto finale dell'album è molto singolare: "Non Bestela" ricorda ancora echeggi nu-metal, un poco più violenta e spinta, "Soilik Agur" cavalca sempre la stessa onda cercando di donare diverse sfaccettature sia all'album che alla band, mentre per la finale "Lehortzen" si tratta di un puro viaggio sonoro con un sound davvero apprezzabile se si ha nella testa del buon THC, altrimenti non sarà la stessa cosa.
Un album complessivamente incredibile, essendo una band post-punk tendente al nu-metal. Ottimo lavoro ragazzi.

Track by Track
  1. Sugea Suge 85
  2. Albo-Kalteak 80
  3. Haria 85
  4. Guda 80
  5. Lepokoak 80
  6. Iraila 85
  7. Harra 85
  8. Makuluak 85
  9. Faq 80
  10. Non Bestela 85
  11. Soilik Agur 85
  12. Lehortzen 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
81

 

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