DarkEmpire «Tracks on the Bloody Sands» (2005)

Darkempire «Tracks On The Bloody Sands» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Baffi »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
908

 

Band:
DarkEmpire
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Titolo:
Tracks on the Bloody Sands

 

Nazione:
Colombia

 

Formazione:
Carlos Montes - Lead Vocal
Jorge Oleas - Lead Guitar
Adrian Oleas - Lead Guitar
John Arias - Keyboards
Juan Felipe Trivino - Bass
Alvaro Jose Morales - Drums

 

Genere:

 

Durata:
51' 30"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Primo full per i colombiani DarkEmpire. Nel disco si sente molto l'influenza Stratovarius e Dream Theater, il sound e molto pulito e complesso, a partire dalla batteria davvero tecnica e intricata, anche la voce è pulita e molto lirica ma purtroppo bassa e sovrastata dagli altri strumenti, la tastiera a tratti è "powereggiante" e in alcuni punti sembre litigare con chitarra e batteria dando alle canzoni uno strano ma piacevole effetto, come vuole il genere progressive che la band vuole proporre. Si sente molto l'oscurita e la malinconia a partire dai suoni per poi essere dettata anche dalle liriche che prendono spunto dalla situazione sociale del loro paese e questo lo si nota sopratutto nella title track "Tracks On The Bloody Sands" e in "Chaos Heart".
Però il tutto sa molto di già sentito, nonostante la tecnica sia ottima da parte di tutti gli strumenti, la causa si può attribuire probabilmente alle forti influenze, anche sei i testi delle canzoni possono far credere che il gruppo voglia esprimere qualcosa di nuovo in questo genere.
La prima e la sesta traccia, le piu carine, e nelle quali si sente molto il cuore prog del gruppo,sono tra le piu veloci di tutto l'album sopratutto "dementia" dove le chitarre sono vibranti e cattive e il basso si fa sentire con dei passaggi creativi e
rimbombanti, ma anche negli altri pezzi si riesce a far notare bene.
Gli assoli di chitarra e i pezzi di tastiera sono anch'essi creativi e richiamano un atmosfera classica, ma come ripeto, i sei non riescono a proporre nulla di nuovo, anche sotto questo aspetto, e questo gli toglie molti punti.
Analizzando le tracce singolarmente son tutte molto simili e per lo più lente, le campionature sono ben inserite, apparte alla fine della prima traccia in cui non c'entra nulla.
In ogni canzone si sente abbastanza la vena power dettata dalla tastiera, ma anche dalle linee melodiche del cantato, lasciando comunque alla chitarra e alla batteria un ruolo indubbiamente progressive.
I pro in questo disco purtroppo sono pochi: tecnica decisamente ottima, cantato buono, ma la registrazione non gli rende giustizia apparte nei pezzi lentissimi.
I contro invece sono molti: sound poco ricercato, e che vuole far trasparire al pubblico solamente la malinconia espressa nei testi senza esprimere nuove idee nel suono.
Quindi disco che arriva alla sufficienza, e band che dovrebbe impegnarsi e tirar fuori qualcosa di più personale.

Track by Track
  1. Resigned To Wait s.v.
  2. Tormentor 70
  3. Foggy Eternal Night 60
  4. Tracks On The Bloody Sands 65
  5. Chaos Heart 65
  6. Dementia (Instrumental) 70
  7. No Way To Escape 65
  8. Beggars 60
  9. Witness Of Pain 60
  10. ...Still Waiting s.v.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 45
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
63

 

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