Kedra «Demo» (2006)

Kedra «Demo» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Mark Keen »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
735

 

Band:
Kedra
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Titolo:
Demo

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Voce :: Elisa Solcia
Chitarra :: Andrea Fasano
Basso :: Mauro Ceriotti
Batteria :: Marco Springhetti

 

Genere:

 

Durata:
18' 59"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Eccoci più o meno puntuali al primo appuntamento con la band milanese Kedra.
Dico primo appuntamento perché il demo di quattro canzoni che ho fra le mani è appunto la loro prima produzione, un difficile parto, qualcosa di indefinibile ma allo stesso tempo molto sentito e ritrito nelle sonorità comunemente esposte dai palinsesti musicali. Spesso ho notato quanto i gruppi cerchino di creare una “confezione”, se così possiamo definirla, ricca di particolari e piena di immagini che invece di attirare sguardi interessati stimolano l’effetto opposto, invogliando l’osservatore a snobbare l’autore. Non è il nostro caso per fortuna, i Kedra hanno preferito una semplice scritta nera a sfondo bianco lasciando intuire una facciata di umiltà molto gradevole, questo è uno di quegli avvenimenti che lascia meditare, esattamente, fa proprio pensare a quanto si siano invertite le polarità, una volta l’originalità stava in tutto ciò che si creava di nuovo, un esempio banale ma che corre in parallelo alla nostra valutazione della cover potrebbe essere la televisione in bianco e nero diventata a colori, che, ormai di routine stupisce quelle poche volte che ritorna alle origini.
E’ un discorso molto articolato, ma fa capire che l’originalità al giorno d’oggi sta in tutto ciò che è semplice, perché il “complicato” è ormai demodè. Non posso sapere se i Kedra hanno volutamente realizzare un’idea stilizzata o hanno avuto solamente poca considerazione di questo aspetto del disco (Bisognerebbe chiederlo a loro), ma resto dell’idea che sia una scelta molto apprezzata, riassumendo una copertina semplice e diretta, a mio parere un colpo basso ben assestato molto efficace.
Il demo ha inizio con la canzone “Over The End”, un via deciso e furioso, scontato e vero allo stesso tempo. La voce di Elisa si dimena fra le ritmiche stoppate della chitarra, il tutto preceduto da un suono moderno e accattivante, qui si toccano i margini di un nu/heavy metal.
Prendono punti grazie alla buona prestazione della singer, ma il basarsi su stili di band già affermate come i classici Lacuna Coil o Evanescence (Si scrive così!?) coronati da un ritornello spedito non crea di certo un buon impatto con chi vorrebbe sentire qualcosa di nuovo.
Il brano è ben gestito dal gruppo, ma si suonano note trascinate già da troppe band.
Con la seconda traccia i Kedra vogliono stupire e fanno bene perché l’ascoltatore cambierebbe disco se si ritrovasse ad ascoltare un’altra canzone–copia. Con “Demons” si dedicano molto alla sperimentazione di effetti e compressioni sonore, molto apprezzata dal sottoscritto l’idea di non lasciare nessun suono al caso, effettando anche un buon basso oltre alla voce e distorsione della chitarra. Vorrei sottolineare anche la convinzione con cui viene suonata la batteria in questo pezzo, siamo al cinquanta per cento del disco e diciamo che con “Demons” i Kedra si fanno perdonare la brutta figura iniziale.
La particolarità della terza canzone è l’introduzione, un ritornello senza base che si lascia ascoltare piacevolmente per poi sfociare nella banalità. Niente di nuovo anche se tutto finora è stato suonato in modo più che sufficiente. La registrazione non è delle migliori, ma sono sicuro che questi ragazzi stanno facendo del loro meglio.
Siamo ormai alla fine e ci aspettiamo di tutto da questa band emergente.
L’ultima canzone è “Night Fading”, storpiatura o sottomarca di gruppi creati per pogare e prendersi a spallate, ma perché non seguire la buona iniziativa espressa nella seconda song?? Resto basito davanti a tanta necessità di successo, questo disco sembra la richiesta d’aiuto finale di una band che farebbe di tutto per sfondare, sembra che vogliano dimostrare di poter toccare i limiti di qualunque genere e anche in questo pezzo si dimostrano privi di originalità calando anche di molto la qualità dell’arrangiamento generale.
Vivono al giorno d’oggi una miriade di band come i nostri cari Kedra ed è un grosso dispiacere notare quanto le loro abilità vengano sprecate nel generalizzare la musica sotto ogni suo aspetto, il clima underground di oggi è già molto degradato e l’oblio del disfacimento è ormai molto vicino.
Se solo questi ragazzi capissero le loro vere potenzialità, sarebbero in grado di sviluppare se stessi con una tale efficacia da poter spopolare nel clima giovanile di adesso. Spero che capiscano ciò che voglio trasmettere, anche perché i miei sono consigli e non critiche.
Buona fortuna Kedra!

Track by Track
  1. Over the End 35
  2. Demons 75
  3. DayDream 50
  4. Night Fading 40
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 35
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 30
  • Tecnica: 40
Giudizio Finale
48

 

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