SilverWing «Infinity» (2006)

Silverwing «Infinity» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Ryosaku »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1014

 

Band:
SilverWing
[MetalWave] Invia una email a SilverWing [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di SilverWing [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di SilverWing [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di SilverWing

 

Titolo:
Infinity

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Flavio Rezza :: Vocals & Guitars
Angelo Bonafede :: Guitars
Gabriele Schimmenti :: Bass
Tommaso Carollo :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
21' 25"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il gruppo che andiamo a scoprire sono i Silverwing, giovane quartetto siciliano da Palermo, che danno vita alla loro prima demo intitolata "Infinity" racchiusa in quattro pezzi. Questo parto discografico realizzato dalla band durante il 2006, propone dei brani discreti, incentrato su di un classico Power Metal, che subisce più velatamente anche altre influenze come in alcuni passaggi.
Caratteristiche irrinunciabili che riscontriamo in questa demo sono il rapporto tra melodie spesso ariose e coinvolgenti e l’irruenza data da momenti di puro trash e death metal, un intreccio di sonorità melodiche e irruente dunque, unite a riff potenti e accompagnate da passaggi più soft e heavy; un lavoro corposo sia nei serrati passaggi ritmici, nel lavoro tra chitarra e batteria, che lungo la linea vocale.
Subito nel brano d’apertura “Die Hard” sono riscontrabili questi fattori con la voce del singer a far da protagonista, tra graffianti riff di stampo maideniano, nel complesso forse un pochino più robusta delle altre, assieme alla terza traccia. Nel secondo pezzo invece troviamo “My Only Faith” e abbiamo a che fare con la dimostrazione di quell’intreccio di cui si parlava in apertura. Mostra come una partenza tra ritmi melodici, cadenzati e delicati possa velocemente trasformarsi, con prorompente irruenza, in una espressione di carica e spinta in più, il tutto sorretto da un buon apparato ritmico di chitarra, cercando di mantenere il gusto per l’orecchiabilità e la melodia.
Da queste prime tracce appaiono chiari gli elementi distintivi, il primo ad emergere senza dubbio è il lavoro accuratamente svolto alle chitarre, specie da Angelo Bonafede che mostra tutta la sua capacità sprigionando, specie nel tratto concernente la terza traccia “Nevermore!” un passaggio di riff impegnativo; il secondo è dato dalla caratteristica voce di Flavio Rezza che possiede una linea vocale potente con una timbrica acuta. A seguire, più defilato ma non meno importante, l’accompagnamento dettato al basso con Gabriele Schimmenti e alla batteria. E su questo punto ci soffermiamo perche è sicuramente di livello, la dimostrazione data da Tommaso Carollo alla batteria, nella padronanza dello strumento, il più giovane del gruppo e con ampi margini di miglioramento.
Tutti i componenti tendono a mostrare un bagaglio tecnico certo non da poco.
Con la conclusiva traccia "Sine Nomine" i Silverwing creano un brano che si tinge d’epico ed allo stesso tempo drammatico, in questo caso però la riuscita del brano è piuttosto ambigua. Questa traccia di chiusura non ha destato impressioni particolari rispetto alle precedenti, denotando mancanza di idee e originalità. Forse la meno riuscita delle quattro.
In conclusione se da una parte troviamo la proposta dei Silverwing non troppo ricercata ne originale, dall’altra ci sono ottimi motivi per pensare che a questo inizio ci possano essere dei buoni risultati in seguito. Nonostante la loro giovane età, il gruppo siciliano ha mostrato capacità insospettabili specialmente sotto l’aspetto tecnico, pur tenendo conto di passaggi a vuoto o poco ispirati e in certi tratti carenza di originalità, hanno comunque poco da invidiare rispetto alle altre formazioni più titolate ed esperte di loro nel particolare genere.
Il loro punto di forza maggiore è proprio quello che essendo molto giovani e partendo da solide basi come quelle emerse da questa demo, possono accumulare tanta esperienza e migliorare costantemente e questo può essere un fattore decisivo per la loro riuscita musicale.
Una proposta non eccezionale, ma valida se si considera che è un gruppo alla sua prima esperienza.
Tuttavia sono giovani, non difettano di talento, ne tantomeno di grinta mostrata nella loro musica. Quanto basta per essere protagonisti in futuro.

Track by Track
  1. Die Hard 70
  2. My Only Faith 65
  3. Nevermore! 70
  4. Sine Nomine 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
66

 

Recensione di Ryosaku » pubblicata il --. Articolo letto 1014 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti