Bestianera «Gioco da Ragazzi» (2006)

Bestianera «Gioco Da Ragazzi» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
EMPEROROFTHESUN »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Bestianera

Titolo:
Gioco da Ragazzi

Nazione:
Italia

Formazione:
Stefano Dell’Omarino: Voce e chitarre
Luca Cesari: Basso e Cori
Luca Alvisi: Chitarre, Sintetizzatore e Cori
Giacomo Meozzi: Batteria Acustica ed elettronica, e cori

Genere:

Durata:
19' 57"

Formato:

Data di Uscita:
2006

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Premetto che la band con questo nome mi ha spiazzato parecchio, credevo di trovarmi di fronte una band black metal e invece, propongono un rock alternativo simile a quello dei Subsonica. La band di Arezzo è attiva dal 2003 e si è esibita pure in contesti importanti come l’Arezzo Wave. Questo “Gioco Da Ragazzi” è il terzo promo che registrano, e li vede raggiungere territori meno commerciali rispetto ai passi precedenti, ma pur sempre contaminati da una certa New Wave e dal Pop/Rock. Apre il promo la title-track, il sintetizzatore è il primo strumento che si ascolta, ma delle chitarre timide ci sono, e fanno da cornice alla canzone su cui si erge la voce del singer, che ricalca fedelmente la tonalità del cantante dei Subsonica. La canzone sembra carina, ma passando i minuti diventa leggermente ripetitiva. Anche nella seconda traccia è il sintetizzatore a guidare il tutto, gli altri strumenti vengono solo dopo. La traccia in questione è la meno lunga del CD, ma insiste troppo sul refrain, lasciando solo alla fine la chitarra ritagliarsi un po’ di spazio meritato. La terza traccia del lotto prende il nome dalla band stessa, inizia con un ritmo ballabile e prosegue come se fosse una canzone dei Subsonica. Possiede anche certi richiami alla Rock Wave anni ’80, e se dei paragoni devo fare mi aiuta la biografia della band che cita Duran Duran e Depeche Mode. Qui ovviamente non c’è spazio assolutamente per del Rock e lasciamo sfumare la canzone sperando in una ripresa nella successiva. E’ Adrenalina il nome della quarta canzone, e l’inizio sembra accattivante, è più oscuro delle canzoni precedenti. Qui almeno il sintetizzatore rimane di secondo piano, lasciando gli altri strumenti a reggere l’ossatura della canzone. E’ la traccia di maggior durata, ma anche la più interessante, qui il singer dimostra più personalità, e si arriva così all’ultima song. Un rumore di un’auto accesa che si appresta a partire introduce la canzone, e tutto si basa su dei ritmi un po’ stile Meganoidi. Il cantante canta di storie di sbronze e di come è diventato, e di incontri con le forze dell’ordine. Alla fine non rimane che il suono di uno schianto, e la storia finisce qui. Sicuramente l’idea che frulla in mente dopo aver ascoltato questo promo è che i nostri hanno buone capacità, ma attualmente non hanno niente a che spartire con il nostro mondo, di metallo o di roccia che sia. Magari avranno più possibilità di far breccia in un ascoltatore di Mtv che in un lettore di Metalwave, la loro è essenzialmente una proposta commerciale.