Antiquus «Eleutheria» (2006)

Antiquus «Eleutheria» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Maglor »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
941

 

Band:
Antiquus
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Titolo:
Eleutheria

 

Nazione:
Canada

 

Formazione:
Scott Unger: Bass
Jesse White: Vocals
Andrew Bak: Drums
Trevor Leonard: Guitars
Geoff Way: Guitars

 

Genere:

 

Durata:
54' 23"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Antiquus sono una band canadese che ha debuttato nel 2005 con il disco Ramayana, LP che in Italia non ha avuto una grande risonanza ma che deve avere avuto un qualche successo se ha consentito alla band di aprire i concerti di band molto popolari come Infernal Majesty e Sonata Arctica. Dopo una serie di show in supporto al primo lavoro la band arriva al contratto con l�italiana Cruz Del Sur Music e d� alle stampe questo Eleutheria. Gli Antiquus fanno un genere musicale che attinge a piene mani dal metal epico degli anni ottanta, in particolare dagli Warlord del grande William Tsasmis. L�influenza di questa band si ritrova soprattutto nel riffing di chitarra, melodico vario e ricercato, nonch� nelle costanti atmosfere medievaleggianti che talvolta sfociano in vere e proprie sonate acustiche da menestrello, come nel caso dello strumentale �Meta Incognita�. Questo spirito epico viene mescolato da venature pi� moderne nel suono a da strutture e passaggi qua e l� che si spingono verso il prog. L�artwork del disco � piuttosto anonimo, la copertina rappresenta semplicemente un oceano sotto un cielo stellato, che credo sia il punto focale attorno cui ruota il concept composto almeno dai primi sei brani, concept che non ho potuto analizzare data la mancanza dei testi nella versione del CD a me recapitata. La preparazione tecnica dei cinque musicisti � di buon livello e non vi sono pecche nell�esecuzione, anche se visto l�ottimo lavoro svolto dalle chitarre in fase ritmica era lecito aspettarsi qualcosa di pi� nel lato solista, un po� troppo di maniera. I suoni sono a parer mio solo discreti, le chitarre troppo fredde e soprattutto la batteria risulta un po� troppo piatta, finta, priva di profondita: insomma manca di �botta�. Il tutto per� scorre nitido e ben comprensibile, non male nel complesso, ma letto che a questo disco ha lavorato gente che ha collaborato con Paul Rodgers, Soilwork e In Flames era lecito aspettarsi qualcosa di pi�. Il vocalist mi ha ricordato un po� Tobias Sammet e un po� Joacim Cans degli Hammerfall, ma � decisamente pi� potente, vario ed espressivo di quest�ultimo e ci offre una buona prova lungo tutta la durata del disco, anche se talvolta un po� troppo �carica�, con la tendenza tenere sempre le note lunghe all�estremo. La musica contenuta in Eleutheria � composta di brani lunghi e articolati, dove si trovano numerosi riff, numerosi cambi di umore e praticamente mai la classica struttura strofa, bridge, ritornello. Si tratta insomma di musica di non facile fruizione che basa la propria attrattiva principalmente nel tentativo di creare atmosfere evocative e spesso oscure, proprio come accadeva per i capolavori epic degli Eighties. Ma la domanda �: il tentativo degli Antiquus di emulare cotanti predecessori va a segno? La risposta �: s�, ma solo a volte. Il disco si mantiene sempre su livelli abbondantemente pi� che sufficienti, ma se alcune tracce convincono grazie a quella tensione che mantiene l�ascoltatore attento e partecipe, immerso nel brano insomma, altre sono troppo arzigogolate e l�attenzione si perde un po� nel rincorrersi di riff e parti che non sempre hanno quel tiro o quell�appeal che cattura. Tra i brani del primo tipo cito di sicuro l�opener �O Captain, my Captain�, forte di un riffing molto vario e ficcante e di epiche melodie vocali, interpretate con pathos dal buon Jesse. Molto buone risultano essere anche la strumentale �Meta Incognita�, dove i chitarristi sfoggiano anche un gusto e un�abilit� con le chitarre acustiche notevole, e la successiva �Redemption�, un altro buon up-tempo dove oltre alla solita epicit� vocale si segnala una lunga parte strumentale varia e decisamente riuscita. Un altro brano particolarmente azzeccato � la conclusiva �KT Event�, una ballad atipica, delicata ed epica allo stesso tempo. La title track Eleutheria inizia molto bene, con armonici di basso e un solo dal flavour orientale molto ben riuscito (che mi ha ricordato Burnt Offerings) poi si irrobustisce e diventa un pezzo abbastanza ordinario, non brutto ma discreto e nulla pi�, con melodie un po� banali che non riescono mai ad avvincere appieno. Stessa valutazione si pu� fare per �Mechanismo�, brano dalle buone intuizioni ma che non decolla mai veramente. Le due lunghe suite centrali �I Am Alive� e �Leaves of Grass� invece soffrono a mio parere dell�eccessiva durata; anche qui ci sono episodi buoni ma la lunghezza e il susseguirsi di un riff dietro l�altro porta l�ascoltatore a smarrirsi dopo i primi minuti in una girandola di parti strumentali e narrazioni un po� ipertrofica e che non ha una reale e forte coesione. Tirando le somme posso dire che �Eleutheria� � un buon disco, che tenta di creare un suono personale, dall�evoluzione del classico epic mescolato con il prog, e in alcuni episodi centra pienamente l�obiettivo. Certo ci sono alcuni passaggi a vuoto e dei margini di miglioramento, come � normale che sia per una giovane band, ma le potenzialit� sono buone e il risultato ottenuto con questo disco lo dimostra. Un platter comunque consigliato agli amanti dell�epic che vogliono ascoltare qualcosa di ancorato saldamente alle radici del genere ma con lo sguardo prepotentemente rivolto all�evoluzione futura che certamente ci sar�.

Track by Track
  1. Part 1-O Captain, My Capatain 80
  2. Part 2-Eleutheria 65
  3. Part 3-Meta Incognita 80
  4. Part 4-Redemption 75
  5. Part 5-I Am Alive 65
  6. Part 6-Leaves of Grass 70
  7. Mechanismo 70
  8. KT Event 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
72

 

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